SISTEMI FRENANTI: I FRENI DELLE NOSTRE MOUNTAIN BIKE RIVESTONO
UN'ARGOMENTO MOLTO IMPORTANTE PER LA SICUREZZA DEL NOSTRO MEZZO, SIA CHE SI USI LA MTB
SOLO PER CICLOTURISMO O PER AGONISMO LO SPAZIO DI FRENATA E LA SUA RELATIVA SICUREZZA OCCUPANO UN
PUNTO FONDAMENTALE NELLA NOSTRA PASSIONE.
SE POI ABITUALMENTE CI PIACE AFFRONTARE PERCORSI ESTREMI COME NEL "FREERIDE" O NEL
"DOWNHILL" IL DISCORSO ASSUME UNA PRIMARIA IMPORTANZA, VISTO L'ENORME POTENZA CHE IL SISTEMA FRENANTE
DEVE AVERE PER CONTROLLARE LA NOSTRA BICI ALLE VELOCITA' DI DISCESA E SUI SENTIERI PIU' ESTREMI.
I TIPI DI FRENI :
CALIPER
CANTILEVER
V-BRAKE
FRENI A DISCO MECCANICI O IDRAULICI
CALIPER : I FRENI A "TIRAGGIO LATERALE" CALIPER SONO MONTATI SULLE BICI DA CORSA
ED ERANO LA NORMA FINO AGLI ANNI '80 QUANDO VENNERO MESSI IN VENDITA I FRENI A "DOPPIO FULCRO" DELLA
SHIMANO. SONO CARATTERIZZATI DA DUE ARCHETTI CHE LAVORANO SU UN PERNO, COMANDATI DA UN CAVETTO.
DIVERSAMENTE DAI CANTILEVER LA POTENZA DI FRENATA NON PUO' ESSERE REGOLATA. HANNO IL DIFETTO DI INFANGARSI
FACILMENTE PER QUESTO MOTIVO NON SI MONTANO SULLE MTB.
CANTILEVER :LE PRIME MOUNTAIN BIKE IN COMMERCIO AFFIDAVANO AL SISTEMA FRENANTE,
ALLORA UNICO IN CIRCOLAZIONE, CANTILEVER L'AFFIDDABILITA' DELLA PROPRIA BICI IN FRENATA.
LE CARATTERISTICHE DEL CANTILEVER SONO QUELLE DI AVERE UN "TIRAGGIO CENTRALE" CHE NE COMANDA IL FUNZIONAMENTO.
CIOE' IL FILO DI TRASMISSIONE GIUNGE DALL'ALTO E TERMINA IN UN PERNO A CUI SONO ATTACCATI, AD UN'EQUA
DISTANZA TRA LORO, ALTRI DUE FILI CHE GIUNGONO DAI DUE CORPI FRENO, OPPURE IN ALCUNI MODELLI, I DUE FILI SONO
SOSTITUITI DA UN'UNICO FILO DETTO "PONTICELLO" CHE COLLEGA I DUE CORPI FRENO, ED IL TIRAGGIO AVVIENE
IN SENSO VERTICALE. I CORPI FRENO ATTACCATI AL TELAIO NON SI DIVERSIFICANO DAI V-BRAKE SE NON PER LA
LORO FORMA CHE RISULTA PIU' ARCUATA E CURVA RISPETTO AI LORO EREDI, UNO DI ESSI E' EQUIPAGGIATO CON
UN MORSETTO CHE CHIUDE UN CAPO DEL CAVO E L'ALTRO HA UN INCAVO PER L'INSERIMENTO DEL "POMELLO" O "BARILOTTO",
PER LO SGANCIO RAPIDO, DELL'ALTRO CAPO DEL FILO. I CAVI DELLA FORCELLA DOVREBBERO FORMARE UN'ANGOLO
DI 90° GRADI RISPETTO AI BRACCI DEL FRENO O ESSERE ALLINEATI CON LA TACCA POSTA SULLA GIUNZIONE A
FORMA DI "BOTTONE" . I PATTINI ED I PORTAPATTINI HANNO IL PERNO NON FILETTATO.
V-BRAKE : SONO IL DIRETTO DISCENDENTE DEL FRENO A CANTILEVER, ESSI
SONO COMPOSTI DA UN CAVO UNICO (ANZICHE' DA UN CAVO E DA UN FILO DELLA FORCELLA CHE SERRA LE DUE
GANASCE DEL FRENO), IN MODO CHE LA PRESSIONE ESERCITATA SIA' PIU' DIRETTA DI UN CANTILEVER. DETTO ANCHE
"FRENO A TIRAGGIO LATERALE" GRAZIE AL RAPPORTO DI "LEVA FAVOREVOLE" IL V-BRAKE HA UNA POTENZA FRENANTE NETTAMENTE
SUPERIORE AL SUO PREDECESSORE. E' COMPOSTO DA DUE PARTI UNA FISSA, COLLEGATA AL MANUBRIO TRAMITE UNA
FASCETTA O INTEGRATA NEL CORPO DEI COMANDI CAMBIO-DERAGLIATORE, E L'ALTRA MOBILE ATTACCATA ALLA PARTE
FISSA DA UN PERNO CHE PERMETTE LA SUA ROTAZIONE DETTA "LEVA".
PARTE FISSA : HA UN REGISTRO CHE NE PERMETTE LA REGOLAZIONE DELLA TENSIONE DEL CAVO DELL'AVVICINAMENTO
O ALLONTANAMENTO DEI PATTINI DAL CERCHIONE, E L'ALTRA REGOLAZIONE PERMETTE DI TARARE LA DISTANZA
LEVA-MANOPOLA A SECONDA DELLA PROPRIA CONFORMAZIONE FISIOLOGICA.
LA LEVA : E' DOTATA DI UN'AGGANCIO PER IL TERMINALE A "BARILOTTO" DEL CAVO DI TRASMISSIONE, PUO'
ESSERE DEL TIPO A TRE O DUE DITA O LUNGO, QUEST'ULTIMO MONTATO IN GENERE SU BICICLETTE ECONOMICHE,
VISTO CHE IL LORO RAPPORTO DI "LEVA FAVOREVOLE" E' STUDIATO PER COMPENSARE LA BASSA EFFICACIA DEGLI
IMPIANTI DI "BASSA GAMMA". I MODELLI MIGLIORI SONO QUELLI A TRE E DUE DITA, DOVE LA PRESA DELLA
MANOPOLA E' MOLTO MIGLIORE ED I PESI SONO INFERIORI AVENDO MINOR INGOMBRO.
CORPO FRENO : E' COMPOSTO DA DUE CORPI DISTINTI CHE IN CASO DI FRENATA STRINGONO ENTRAMBI VERSO
IL CERCHIONE. I CORPI FRENO POSTERIORI SONO AGGANCIATI AI FODERI DEL TELAIO QUELLI ANTERIORI SUGLI APPOSITI PERNI
POSTI SULLE RIPSETTIVE FORCELLE. IL PERNO DEL PORTAPATTINO SI INSERISCE NELL' APPOSITA ASOLA, PER POI
FISSARLO CON UNA BRUGOLA E REGOLARLO IN BASE AL CERCHIONE DELLA NOSTRA MTB. NEI MODELLI MIGLIORI
VI E' UNA SEZIONE CHIAMATA "PANTOGRAFO" CHE PERMETTE AL PATTINO DI RIMANERE SEMPRE PERFETTAMENTE
ALLINEATO AL CERCHIONE IN MODO DA CONSUMARE OMOGENEAMENTE IL PATTINO STESSO ED AUMENTARNE LA POTENZA DI
FRENATA, ENTRAMBI POI SONO DOTATI DI MOLLA DI RITORNO REGOLABILE IN TENSIONE CHE PERMETTE AI DUE CORPI
FRENO DI TORNATE NELLA POSIZIONE INIZIALE, DOPO LA FRENATA.
NELLA PARTE SUPERIORE I DUE CORPI SI DIFFERENZIANO, UNO HA UNO SNODO DOVE SI INSERISCE IL GUIDACAVO
RICURVO E L'ALTRO HA UN MORSETTO CHE BLOCCA IL CAVO DI TRASMISSIONE.
IL PATTINO : E' PRESENTE SUL MERCATO IN GENERE CON DUE TIPI DI MESCOLA UNA CHE SI ADATTA MEGLIO IN CASO
DI CONDIZIONI DI TERRENO ASCIUTTO E L'ALTRO DI BAGNATO. PER ALCUNE MARCHE SONO PRESENTI BEN 3 TIPI DIVERSI
DI MESCOLA: PER TERRENI "NORMALI E ASCIUTTI" , "BAGNATI" O "ESTREMI E MOLTO FANGOSI". NEL CASO DEL PRIMO TIPO
ABBIAMO UNA MESCOLA "MORBIDA" CHE HA LA TENDENZA A CONSUMARSI PIU' VELOCEMENTE SE USATA AL DI FUORI
DEI TERRENI ASCIUTTI. LE ALTRE DUE TIPOLOGIE SONO CARATTERIZZATE DA MESCOLE PROGRESSIVAMENTE PIU' DURE
PER CONDIZIONI SEMPRE PIU' ESTREME. INOLTRE IL PATTINO ED IL PORTAPATTINO POSSONO ESSERE FORMATI DA
UN SOLO CORPO, OPPURE ESSERE SEPARABILI, E CIOE', QUANDO IL PATTINO E' CONSUMATO SI PUO', TOGLIENDO UN
FERMO IN ALLUMINIO, ESTRARRE IL PATTINO DAL PORTAPATTINO, MEDIANTE SCIVOLAMENTO, E SOSTITUIRLO. QUESTO
ULTIMO TIPO E' MOLTO APPREZZATO SOPRATTUTTO DAGLI AGONISTI IN QUANTO POSSONO, A SECONDA DELLE CONDIZIONI
DI UN'EVENTUALE GARA, CAMBIARE IL PATTINO PER ADATTARLO A TIPOLOGIE DI GARA SULL'ASCIUTTO O SUL BAGNATO,
COME DESCRITTO SOPRA, IN BASE CIOE' AL TIPO DI MESCOLA IN FUNZIONE DEL TERRENO.
FRENI A DISCO MECCANICO O IDRAULICO:PRATICAMENTE UGUALI A QUELLI DELLE MOTOCICLETTE QUESTI
SISTEMI FRENANTI SONO L'ULTIMO GRIDO IN FATTO DI SISTEMI FRENANTI, ESSI SONO DEBITAMENTE RIDOTTI PER
AVERE PESI ADATTI ALLE NOSTRE BICICLETTE MA RICALCANO LO STESSO SCHEMA USATO PER I MOTOCICLI. IL SISTEMA
ESTERIORE DELLE LEVE FRENI SONO PRATICAMENTE SIMILI AGLI ALTRI TIPI DI SISTEMI FRENANTI MA ESSE SPINGONO
PER FRENARE ANZICHE' TIRARE. I SISTEMI A DISCO POSSONO AVERE CAVI MECCANICI O IDRAULICI, IL CAVO A FIL DI FERRO IMPLICA
PRESTANZIONI INFERIORI IN TERMINI DI POTENZA E MODULABILITA', MA SONO MAGGIORMENTE AFFIDABILI, INFATTI
E' PIU' SEMPLICE RIMEDIARE AD UN CAVO ROTTO CHE ALLA ROTTURA DI UN TUBO IDRAULICO. POSSONO AVERE IL
DIFETTO DEL SURRISCALDAMENTO IN CASO DI LUNGHE ED IMPEGNATIVE DISCESE, VEDI "DOWNHILL", MA ACCADONO
IN GENERE A DISCHI CON DIAMETRI PICCOLI E AZIONATE DA OLIO "DOT" NON MINERALE. SONO A RISCHIO
SURRISCALDAMENTO ANCHE I SISTEMI A CAVO, INFATTI ANCHE LE PASTIGLIE, POSSONO SURRISCALDARSI E CEDERE
DI COLPO, SI TRATTA COMUNQUE DI SITUAZIONI DOVE SI SPINGE LA NOSTRA MTB AL LIMITE ESTREMO DI PRESTAZIONI
NONCHE' DI CASI SPORADICI. LA LORO ENORME POTENZA FRENANTE NE FA' PERO' UNA SCELTA PRATICAMENTE OBBLIGATA
PROPRIO PER IL "DOWNHILL" ED IL "FREERIDE". LE PASTIGLIE ORGANICHE SONO PIU' SUSCETTIBILI DI RISCALDAMENTO RISPETTO
A QUELLE SINTETIZZATE MA LA LORO DURATA' E' MOLTO PIU' LUNGA, ASPETTO DA NON SOTTOVALUTARE QUANDO LA
BICI SI USA MOLTO SPESSO, COMUNQUE, LA DURATA MEDIA DELLE PASTIGLIE E' ABBASTANZA LUNGA. PER CONSENTIRE
UN CORRETTO CONTATTO DELLE PASTIGLIE CON IL DISCO I DUE COMPONENTI POSSONO ESSERE DOTATI DI UNA CERTA
LIBERTA' DI TRANSLAZIONE LATERALE DETTO SISTEMA "FLOTTANTE". LE PINZE, INVECE,SONO DISPONIBILI CON
SISTEMI A PISTONI CHE VANNO DA UNO FINO A SEI, IN GENERE MAGGIORI SONO I PISTONI PIU' LA SUPERFICIE DELLE PASTIGLIE
E' TOTALE CON UNA MAGGIORE MODULABILITA'. OGNUNO DEI SISTEMI USATI VARIA PER AVERE MIGLORAMENTI A FAVORE DEL PESO OPPURE
DELLA POTENZA FRENANTE O LA FACILITA' DI MANUTENZIONE. I DISCHI DEVONO ESSERE INDEFORMABILI AL CALORE
ALL'USURA E LEGGERI, ESSI SONO COSTRUITI IN GENERE IN ALLUMINIO O ACCIAIO. UNA DIFFERENZA NETTA TRA
I SISTEMI A DISCO E GLI ALTRI E' QUELLA DEI MOZZI I QUALI PER QUANTO RIGUARDA I SISTEMI A DISCO SONO
PARTE INTEGRANTE CON QUEST'ULTIMI E SONO COSTRUITI CON GLI APPOSITI ATTACHI E DEVONO ESSERE IN GRADO
DI REGGERE ALLE SOLLECITAZIONI CHE IL DISCO GENERA DURANTE LE FRENATE.
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